Il Darkmatterismo e oltre

Nell'Agosto del 2013 ha preso ufficialmente l'avvio un progetto, chiamato Dark Energy Survey, che ha lo scopo di indagare l'Energia Oscura dell'Universo. Dal punto di vista scientifico, si tratta di progetto molto importante, che coinvolge oltre quattrocento scienziati in tutto il mondo. Il compito principale del progetto consiste nel mappare la distribuzione di Materia Oscura ed Energia Oscura. Per far questo verranno usate le osservazoni delle lenti gravitazionali. Ma soprattutto verranno usati un numero sterminato di calcolari per ricostruire questa distribuzione che non è dato rilevare direttamente, data la natura della Materia Oscura.

L'obbiettivo finale del progetto? Compiere un passo fondamentale verso una teoria unificata dell'universo che comprenda, oltre alle quattro forze fondamentali, anche... quello che ancora non conosciamo.

Già l'idea iniziale del progetto, strettamente connessa al concetto di lente gravitazionale, appare piuttosto peculiare. Di fatto è un'analisi:

  • di quello che non si può vedere (massa oscura in quanto non interagente con le radiazioni elettromagnetiche)
  • attraverso quello che si può vedere (radiazioni luminose)
  • ma considerando principalmente quello che non si dovrebbe vedere (deviazione dei raggi luminosi che sembrano provenire da direzioni differenti da quelle reali e che danno quindi indicazione di quanto siano state deviate).

 

Risvolti inattesi

Tuttavia, il progetto, partito come una collaborazione mondiale ad alto livello fra astrofisici, ha avuto fin dall'inizio, risvolti sociali del tutto inattesi e imprevedibili. Nel giro di pochi mesi gli scienziati del D.E.S. si sono accorti che il pubblico che partecipava ai loro convegni era in continua crescita ed era costituito sempre più massicciamente da "non addetti ai lavori".

Dopo essersi gongolati inGalassia a spirale un paio di simposi circa l'importantissimo ruolo della Citizen Science, i relatori hanno però cominciato a porre maggiore attenzione al tipo di pubblico che partecipava: gente di tutte le età e di tutte le nazionalità. Oltretutto con livelli culturali, almeno da quanto si poteva immaginare in base al confronto delle persone, altrettato disomogenei. Quindi citizens, sicuramente. Ma che magari avevano poco a che fare con la Science.

Che stava succedendo? La risposta arrivò ufficialmente a metà del 2015, precisamente il 24 Agosto, con la prima pubblicazione ufficiale della sedicente congregazione dei Darkmatteristi (da Dark Matter, Materia Oscura).

La pubblicazione spiegava brevemente la posizione di questo movimento sociale e religioso:

"La Materia Oscura non è una conquista intellettuale degli scienziati. È una conquista realizzata grazie agli scienziati ma di cui loro non sono gli unici depositari. Così come non è la ristretta cerchia degli astrofisici a poterci dire non tanto cosa sia, ma che cosa significa."

Era così nato, dal basso, un movimento spirituale che individua, proprio nella Materia Oscura, una forma di "alterità" e di sovrumanità, da investigare. Ad esempio tramite progetti come quello della Dark Energy Survey.

"Con tutto il rispetto, ha commentato Remco Van Zijl dell'Universidade do Minho, uno dei principali protagonisti del progetto. Qui siamo alla follia. Certo che possiamo interpretare anche i fondi di caffè nelle tazzine. E vaticinare in base a quelli il futuro. Ma, dico io, perché allora non limitarsi semplicemente a quello, senza mettere in mezzo anche i poveri cluster di Galassie. Che nessuno di questi personaggi sa nemmeno lontanamente che cosa siano?"

"Atteggiamento sciovinista e unilaterale, risponde senza mezzi termini Christopher Araujo, primo sedicente Rettore della congregazione del Darkmatterismo. I soldi degli istituti di ricerca sono soldi che, in massima parte, provengono da fondi pubblici. Per quale ragione allora dovrebbe essere privato il risultato di questa spesa. E l'interpretazione di questi dati?"

Il nodo del contendere è che per i Darkmatteristi l'evidente assenza di regolarità nella distribuzione non è casuale. Al contrario, secondo la loro dottrina questo è chiaramente il massimo livello di comunicazione possibile: la distribuzione su vasta scala della Materia nell'Universo, se non la Divinità stessa, è quanto di più simile si possa immaginare.

Come dice Araujo:

"Gli scienziati mostrano bene i loro limiti quando si limitano a pensare di rilevare un dato (la distribuzione della Materia Oscura nell'Universo N.d.R.) di cui però non sanno che farsene. Non sanno interpretare, non sanno che utilità attribuirgli. Ed è qui che invece occorrerebbe prestare ascolto alle nostre considerazioni. Perché noi, dalla distribuzione della Materia Oscura, partiamo! Noi siamo in grado di interpretarla e di leggere il gran messaggio che contiene. Un messaggio rivolto ad ognuno di noi."

 

Potere e calcolo

In una situazione già di per sé così imprevedibile, all'inizio del 2017 si è dovuto registrare un ulteriore e clamoroso colpo di scena. Ormai il discorso non riguarda più la Scienza, né le velleità di un movimento popolare di ispirazione vagamente religiosa.

A conquistare la scena è stato un magnate indiano nel campo del trasporto su strada, Juby Sandarspaul, il quale, scavalcando sia la comunità scientifica del DES, sia la comunità religiosa dei Darkmatteristi, ha cercato di posizionarsi sincreticamente, su un difficilmente sostenibile punto di mezzo. Disponendo di risorse economiche ingentissime, Sandarspaul ha infatti rivelato di aver fondato un centro autonomo di calcolo ed elaborazione delle informazioni raccolte dal progetto DES.Ganesh

Con migliaia di server nell'host di Simadicandapajé, ha creato un avveniristico centro di calcolo con il dichiarato scopo di sfruttare la mole immensa dei dati raccolti dagli scienziati, ma nella direzione indicata dai Darkmatteristi.

Sandarspaul definisce così la sua iniziativa:

"Io e i miei collaboratori siamo partiti dalla constatazione che, per la prima volta nella storia dell'uminatà, avevamo a disposizione una quantità di dati inimmaginabile, che rappresentasse la disposizione di tutta la materia presente nell'Universo. Solo attorno agli anni 20 del secolo scorso non si era ben sicuri che esistesse qualcosa al di fuori della nostra Galassia. Mentre ora riusciamo a vedere l'universo che si estende in tutte le direzioni del tempo e dello spazio.

Da questa illuminazione mi sembra chiaro quale possa essere il nostro obbiettivo, il compito che ogni uomo di buona volontà deve prefissarsi. Vale a dire: osservare con occhio profondo il mondo, nella sua interezza. Ed interpretarlo."

Gli algoritmi implementati a Simadicandapajé non sono ancora stati resi pubblici. Si sa soltanto che, in base a questi viene accuratamente valutata la distruibuzione di materia in tutto l'universo, per riportare le anomalie di distribuzione verso un livello più profondo di spiegazione (per usare le parole del fondatore). In questo modo la presenza o l'assenza di materia viene trattata alla stregua di un segnale. Ma il più importante e totalizzante che si possa immaginare, dato che le sue lettere sono costituite da ammassi di galassie. E le sue parole sono valutate tramite analisi combinatorie di tutte le possibili soluzioni di un'equazione che non rappresenta l'universo: è l'universo stesso.

I risultati delle mastodontiche elaborazioni, in corso ormai da mesi nonostanti i continui black out che hanno penalizzato i tempi di realizzazione del progetto, sono attualmente mantenuti segreti. Sembra, tuttavia, che siamo vicini a un un annuncio mediatico di grande rilevanza, atteso per la fine del 2017. Si mormora anche, nonostante siano indiscrezioni assolutamente non confermate, che le parole già raccolte siano WAR, BIT e AGNI (che indicherebbe, in sanscrito, il fuoco).

Di fronte a chi ha provato a controbattere che analizzare l'Universo intero e ricavarne unicamente quelle tre parole sembrava un po' poco, il magnate non si è scomposto. Senza confermare o smentire nulla rispetto alle fughe di notizie, ha semplicemente commentato:
"I primi risultati, che verranno resi noti a breve, confermano il lavoro degli scienziati. E confermano le intuizioni dei darkmatteristi. Una sola cosa posso dire: a mio modo di vedere, siamo già di fronte a un successo straordinario."

2 commenti

  1. Penso che il sig. Lucas sia un esponente molto poco conosciuto di questa religione. In tutti i suoi films c'è sempre la forza oscura. Gente, aprite gli occhi!!1!!

    1. Grazie per il commento. Che dire? In molte epoche storiche, quando i tempi erano maturi per determinate scoperte, queste poi sono arrivate, in modo indipendente, in più punti. Penso al calcolo infinitesimale scoperto contemporaneamente da Leibnitz e da Newton. Se a questo aggiungiamo che gli artisti hanno una sensibilità più raffinata della gente comune, non stupisce che possano recepire prima di altri i sintomi di un cambiamento.

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