Il cratere di Popigaj, in Siberia, è un cratere formatosi per l’impatto di un meteorite. Dopo quello di Vredefort in Sudafrica, Sudbury in Ontario e Chicxulub in Messico, il cratere di Popigaj, con i suoi 100 km di diametro, è il quarto cratere per dimensione presente sulla superficie terrestre.
La formazione del cratere risale a circa 35 milioni di anni fa’. Esiste una piccola possibilità che l'impatto sia occorso contemporaneamente a quelli che hanno creato la Chesapeake Bay e il Toms Canyon, nel continente americano. Di fatto tutti e tre i crateri si sono originati nello stesso momento, durante il tardo Eocene. Non ci sono elementi, tuttavia, per sapere se si è trattato realmente di un unico bolide suddiviso in tre parti durante la caduta oppure tre eventi indipendenti, occorsi a breve distanza di tempo l'uno dall'altro. Il frammento che ha colpito Popigaj, nella regione di Krasnojarsk, nella Siberia centrale, si stima che avesse un diametro compreso fra 5 e 8 Km e che viaggiasse fra i 15 e i 20 chilometri al secondo.
Nonostante si sia trattato di un evento catastrofico, l'impatto del meteorite non diede origine a fenomeni di estinzione, se non, in minima parte, a livello locale. I suoi effetti non furono, tuttavia, meno spettacolari. La grafite presente nel sottosuolo, infatti, a seguito dell’enorme pressione subita, si trasformò istantaneamente in diamanti nel raggio di più di 10 km.
L’intera regione è tuttavia inaccessibile, trovandosi nel cuore di una zona particolarmente inospitale della Siberia, con un temperatura media annuale di –12 °C, quasi priva di vie di comunicazione e di infrastrutture logistiche, con una densità di popolazione fra le più basse del pianeta.
Nel settembre del 2012, la Russia ha ufficialmente dichiarato che ci sono enormi riserve di diamanti sotto al cratere, contenenti “trilioni di carati” (centinaia di migliaia di tonnellate). Le autorità russe hanno inoltre stimato che ci siano abbastanza diamanti nel giacimento da sopperire alle richieste globali per 3.000 anni.
Tuttavia, questi diamanti probabilmente non verranno sfruttati. Secondo l’U.S. Geological Survey (dato del 2010):
“I diamanti di origine naturale incidono per circa l’1,4% nell’utilizzo industriale dei diamanti mentre per il rimanente 98,6% vengono usati diamanti sintetici.”
Quanti diamanti esistono nel sottosuolo? Quanti di questi verranno utilizzati?
Quante volte scaviamo fino ad arrivare alla realtà dei fatti e ne siamo, almeno in parte, migliorati? E quante altre volte ci accontentiamo di un surrogato, di rimanere alla superficie delle cose?
Benvenuti su Popigaj.
Siti consultati:
- Geology.com - Data consultazione: 19 Agosto 2017
- Wikipedia - Data consultazione: 30 Luglio 2017